«Io non posso avere quella pietra, Rick?» domandò, improvvisamente intristita. Lo chiamò con il soprannome che usava spesso, un nomignolo affettuoso con cui poteva chiamarlo solo lei.

Quelle parole divertirono il ragazzo, che subito scompigliò i capelli della sua piccola amica, sollevandole il morale.

«Solo la tua famiglia può averla, e tu ne fai parte. Ricorda Thea, Haltha kirma fir.»

Thea non aveva proprio idea di che cosa significassero quelle parole, né le aveva mai sentite in vita sua. Non era la sua lingua e nemmeno la Lingua Maestra, tanto che a stento era riuscita a capire ciò che Rodrick le avesse detto.

Però era una bambina, e quando il suo amico mise un dito davanti alla bocca, capì subito che quello era un loro segreto. Qualcosa che avrebbe condiviso solo con lei.

«Scusami, non volevo farti tornare in mente brutti ricordi», si scusò. Chiusi gli occhi e nella mia mente si proiettò solo una cosa: iridi viola magnetiche che stavano morendo lentamente.
Quante volte avevo avuto incubi in cui loro erano le protagoniste principali? In cui vedevo le mie mani sporche del suo sangue, le lacrime scendergli lungo le guance, mentre mi chiamava "traditrice" o "assassina"?